Dopo averla usata e portata in giro per le strade di tutta Italia arriva il momento di rottamare la propria moto. Cosa fare per rottamarla? Quali sono i passi da seguire per non incorrere in alcun tipo di problema e magari guadagnarci anche qualche spicciolo? Molto semplice. Innanzitutto c’è da dire che per rendere effettiva la rottamazione è necessario consegnare soltanto il telaio, quindi è possibile rivendere tutti gli altri pezzi. Una moto da rottamare può tranquillamente avere dei pezzi utilizzabili come ricambi.Scegliere tra il concessionario ed il centro autorizzato.Una volta superato questa fase che può essere utile per racimolare un po’ di soldi è possibile rottamare la motocicletta. Per farlo ci sono essenzialmente solo due strade. La prima è quella di approfittare di qualche offerta da parte dei concessionari che valutano bene l’usato e forniscono al cliente la possibilità di acquistare una moto nuova ad un prezzo conveniente. Se la vostra intenzione, però, è quella di non comprare una moto nuova allora dovete rivolgervi ad un centro raccolta autorizzato.Sia al concessionario che al centro autorizzato vanno consegnate, oltre alla moto, anche la carta di circolazione, il certificato di proprietà e la targa. Nel caso vi fosse un fermo amministrativo in atto bisogna risolverlo con il PRA. In caso di smarrimento di tutta o parte delle documentazione occorre presentare anche la denuncia presentata alla pubblica sicurezza.In entrambi i casi il proprietario della moto da demolire dovrà ottenere il certificato di rottamazione. E’ un documento fondamentale perché solleva da tutte le responsabilità sul futuro della moto. In più dalla data di consegna del certificato decade anche l’obbligo di pagamento del bollo.La rottamazione ha dei costi, minimi, a carico del proprietario. Ci sono 13,50 euro da versare all’Aci ed ulteriori 32,00 euro in caso di utilizzo del CdP come nota di presentazione oppure 48,00 se come nota di presentazione si utilizza il modello NP3C